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Azoto
(N)
Ammonio, nitrato e urea sono le tre forme di
azoto (N) contenute nei concimi. Mentre il nitrato (NO3-)
e, in parte, l'ammonio (NH4+) sono immediatamente
disponibili per le colture dopo l'applicazione (1), l’urea deve prima essere
convertita (idrolisi, 7) in NH4+.
Il nitrato è la forma di azoto preferita
poiché è idrosolubile e quindi immediatamente disponibile per le piante (2).
Esso potenzia l'assorbimento di cationi come K+, Ca2+, Mg2+.
Parte dell’ammonio può anche essere assorbito direttamente dalle colture (3) e,
a seconda delle caratteristiche del terreno, l’NH4+ è
anche convertito in NO3- (nitrificazione, 4).
La denitrificazione è un processo in cui l’NO3-
è ridotto a nitrito (NO2-), ossido nitrico (NO), ossido
nitroso (N2O) e N2. Questa reazione è mediata da batteri
anaerobi e pertanto avviene in ambienti asfittici. Essa è quindi scarsa nei
terreni agricoli ben areati. Come anione, NO3- è inoltre
piuttosto mobile del terreno e può essere dilavato quando si verificano
precipitazioni piovose abbondanti (lisciviazione, 9). Pertanto è importante
frazionare la dose complessiva di concimi azotati in più applicazioni di minor
quantità e concimare al momento opportuno, quando il fabbisogno delle colture è
elevato.
I microrganismi del terreno consumano
principalmente NH4+, ma anche NO3-
(immobilizzazione, 6). La presenza di sostanza organica ricca di carbonio ma
povera di azoto (ad esempio la paglia) incrementa l'immobilizzazione. Tuttavia
questa frazione di N non viene persa e diventa disponibile per le piante
successivamente, quando la biomassa, compresa quella microbica, si decompone
(mineralizzazione, 6).
Dopo essere stata applicata al terreno, l’urea
((NH2)2CO) si scinde in due molecole di ammoniaca (NH3)
e una molecola di diossido di carbonio (CO2). La NH3
gassosa può disperdersi nell'atmosfera (volatilizzazione, 8). Quando la NH3
reagisce con l'acqua (H20) formando NH4 rilascia uno ione
idrossile (OH-) e quindi innalza il pH del terreno. La
volatilizzazione dell'ammoniaca è particolarmente elevata nei terreni alcalini
(pH > 7). Pertanto, tale aumento temporaneo del pH del terreno rende più
probabili perdite elevate dovute a volatilizzazione, anche nei terreni acidi.
Molto
Corretto
Moderatamente
N | ||
---|---|---|
Grano primaverile | ||
Grano invernale | ||
Mais - Granoturco | ||
Mais - Silaggio | ||
Patate | ||
Erba da foraggio | ||
Girasole | ||
Lino da fibra | ||
Colza invernale | ||
Cavolo | ||
Carota | ||
Lattuga | ||
Piselli | ||
Fagioli | ||
Pomodoro | ||
Barbabietola da zucchero | ||
Mela | ||
Pera |
Tabella della sensibilità
L'azoto è una sostanza nutritiva indispensabile per la crescita delle piante, poiché permette alle piante di costruire proteine, clorofilla, enzimi e vitamine. Esso è pertanto il fattore principale per la crescita delle piante e ne determina anche la qualità.
Quando la nutrizione azotata viene turbata, le diverse parti della pianta risultano più piccole e le rese diminuiscono.
Per il cereale a paglia, l'azoto è cruciale per ottenere un elevato tasso proteico: dopo la varietà, esso rappresenta il fattore principale su cui far leva per aumentare il contenuto proteico. Tutte le varietà di grano tenero sono colpite negativamente dalla carenza di azoto. Le perdite dipendono dall'entità della carenza e dalla sua durata (tempo complessivo della carenza e periodi del ciclo che ne sono colpiti). Le carenze precoci, all'inizio dell'allungamento dello stelo, sono le più dannose in termini di resa, poiché si verificano quando il fabbisogno di azoto è più elevato.
Sintomi
Una nutrizione azotata insufficiente porta ad una ridotta sintesi proteica, che ha un effetto dannoso sulla crescita e sullo sviluppo della pianta.
Piante in carenza di azoto mostrano un ingiallimento dovuto ad una inadeguata sintesi della clorofilla e un essiccamento delle foglie più vecchie.
Eccesso
Un'eccessiva concimazione azotata non è auspicabile, né da un punto di vista agricolo (rischio di allettamento), né da quello dei costi (spreco) e della protezione ambientale (rischio di lisciviazione).
Ecco perché sono stati sviluppati molti strumenti per individuare la dose da applicare per ottenere una resa ottimale. Per questo motivo LAT Nitrogen raccomanda l'utilizzo di N-Pilot®.
Fabbisogni
I fabbisogni di azoto della pianta dipendono dalla specie, dalla varietà e dall’obiettivo di resa. Essi sono correlati al livello di biomassa da raggiungere, che determina il risultato economico della coltura.
La concimazione azotata può essere calcolata con precisione in funzione dei fabbisogni della coltura e della quantità fornita dal terreno.
La misurazione dell'azoto minerale alla fine
dell'inverno mediante analisi del terreno, rende possibile valutare la
disponibilità dell'elemento per la pianta prima che riparta la vegetazione
all'inizio della primavera, che è un periodo di intenso assorbimento. Durante
la stagione, gli strumenti decisionali aiutano a regolare la dose di azoto.
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